Non vedevo l’ora che arrivasse il ponte dell'1 novembre: da settembre sto viaggiando sempre a tutta tra corsi di cucina al fianco del mio Chef preferito Riccardo Cominardi, eventi sportivi, conferenze e workshop per approfondire le mie conoscenze nel campo dell’alimentazione e del fitness.

Come ti ho già detto a breve voglio iniziare a correre in modo serio: sì, perché ora il mio allenamento in materia di running è decisamente carente. Ci sono settimane in cui mi ci dedico un paio di volte, altre in cui mi limito a quei dieci minuti di corsa sul tapis roulant a puro titolo di riscaldamento, prima di lanciarmi in sessioni impegnative di cross training o varcare la soglia della sala pesi (un po’ come un gladiatore che entra nell’arena #perdire) sotto la guida esperta del mio coach.

Sono sincera: non ho mai scelto con cura il mio bra, o meglio mi sono sempre lasciata guidare quasi esclusivamente dal fattore estetico, senza considerare quanto potesse essere importante calibrare l’acquisto per salvaguardare la salute del mio seno. A quanto pare non sono l’unica però: secondo un’indagine svolta da Brooks, azienda leader nel settore delle attrezzature sportive, a ragionare in questo modo è il 40% delle donne.

Quest’estate ho trascorso un paio di settimana al mare e sono stata tentata più di una volta di provarlo. In realtà il mio sogno nel cassetto resta il surf, ma l’idea di poter in qualche modo salire sulla tavola, prenderci confidenza e migliorare il mio equilibrio per poi un giorno cavalcare le onde come nel film Point Break - lo ammetto - mi stuzzica parecchio. Di che cosa sto parlando? Ovviamente del SUP, acronimo di Stand Up Paddle, una delle attività acquatiche più quotate del 2016. Uno sport da praticare esclusivamente outdoor, ho sempre pensato, fino a quando non ho ricevuto da parte di Virgin Active (azienda leader a livello internazionale nel settore dei centri fitness e benessere) l’invito a prendere parte alla prima lezione di SUP organizzata in piscina. Con qualche perplessità ma soprattutto con tanta curiosità, ho accettato la proposta e – ora posso affermarlo – non me ne sono affatto pentita.

Ti sei mai chiesto come fanno a nascere certi prodotti - a volte anche molto semplici e poco costosi - che però sono in grado di semplificarti la vita quando ti alleni? Tanto per dirne uno, pensa al tappetino poggiapiedi di Domyos by Decathlon da portare in palestra o in piscina: pratico e poco ingombrante, ti permette di evitare il contatto con il pavimento quando ad esempio, dopo la doccia, sfili le ciabatte e ti ritrovi a piedi nudi. In più si trasforma in una utile sacca all'interno della quale riporre la biancheria e gli indumenti umidi. Un prodotto al quale sono particolarmente affezionata perchè mi accompagna ad ogni allenamento.

Come ogni anno a settembre stilo la lista dei traguardi che vorrei tagliare entro l’estate successiva. A volte raggiungo i miei obiettivi, qualche volta no perché si sa, la vita è imprevedibile, che poi - a dirla tutta - è anche il suo bello. Nella mia lista dei "goals" da mettere a segno nei prossimi mesi c’è una bella 10K: non ho ancora scelto quale, ma lo farò presto. Per il momento ho stabilito la distanza, che so essere alla mia portata. Potrei spingermi oltre, ne sono consapevole, ma in questo momento della mia vita in cui voglio fare 1000 cose, ho la testa immersa in diversi progetti e non voglio rinunciare al fitness ed alla sala pesi, va bene così. Dieci chilometri da correre bene, senza affanno, con il sorriso, leggera e senza stress: questo il mio traguardo.

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