Non vedevo l’ora che arrivasse il ponte dell'1 novembre: da settembre sto viaggiando sempre a tutta tra corsi di cucina al fianco del mio Chef preferito Riccardo Cominardi, eventi sportivi, conferenze e workshop per approfondire le mie conoscenze nel campo dell’alimentazione e del fitness.

Niente viaggi oltreoceano in programma, ma semplicemente qualche giorno al mare, nella mia amata Bordighera: una delle perle della Liguria, un posticino tranquillo dove potermi rilassare, svuotare la mente e ricaricarmi in vista di due mesi densi di belle novità e tanto lavoro.

A darmi il benvenuto sabato mattina c’era un sole meraviglioso: 25 gradi che pareva estate più che autunno, tanto che ho subito sfilato il maglione per restare in maniche corte (meraviglia!). La domenica mattina non ho resistito al richiamo delle onde e così, dopo aver indossato maglia tecnica, leggings e scarpe da corsa ho abbandonato lo Chef che ancora dormiva profondamente, per raggiungere il lungomare e percorrere qualche chilometro senza fretta, godendo dello splendido scenario, dei colori vivi, del sole caldo e della salsedine. Dopo aver fatto quasi 6 km mi sono fermata per scattare qualche foto: in realtà oltre a voler "instagrammare" tutta quella bellezza, avvertivo un po’ di tensione sotto la pianta del piede sinistro (la mia fascite ogni tanto si fa ancora sentire!). Noncurante del dolore sono ripartita - manca poco meno di un km, ho pensato – e dopo 200 metri ho avvertito una fitta al polpaccio, seguita da un irrigidimento muscolare: mi sono ovviamente fermata, cercando di massaggiare la parte indolenzita e sperando che tutto sparisse in un attimo (della serie abra cadabra, bidibi bodibi bu ecc.), ma nulla...

Sono arrivata a casa e ho subito chiamato la mia fisioterapista che mi ha consigliato di stare a riposo: nulla di grave, probabilmente una contrattura che però necessita di uno stop. STOP: una condizione che odio, io che ferma non so stare, ma che è la diretta conseguenza dei miei errori in materia di prevenzione. Sì, perché questo piccolo infortunio avrei potuto senza dubbio evitarlo.

Prima di iniziare a correre, lo ammetto, non ho eseguito nessun esercizio per riscaldarmi (eppure ne conosco a memoria diversi). Avevo voglia di andare, di partire subito perché era parecchio che non uscivo per una sessione di running all’aria aperta, e quando ho incominciato ad avvertire tensione sotto il piede ho totalmente ignorato la cosa. In più la scorsa settimana avevo trascurato lo stretching post workout dopo le sedute di allenamento in palestra: ritagliarsi il tempo per una training session è già di per sé complicato, figuriamoci quello per l’allungamento muscolare. Last but not least  nell’ultimo periodo ho trascurato l’alimentazione, non in quanto a qualità del cibo, ma piuttosto in merito alla quantità: cene consumate dopo l’una di notte causa lavoro in cucina fino a tardi, che si riducevano a scodelle di yogurt greco arricchite di frutta fresca e secca oppure a una tazza di latte di soia con un po’ di miele, accompagnata da qualche cucchiaio di muesli bilanciato. Troppa frutta a discapito di un ridotto apporto di proteine ecc.

A volte succede: predichi bene e razzoli male. Succede perché perdi la concentrazione, perché hai tirato troppo e non hai più voglia di pensare, non trovi il tempo per organizzarti (allenamenti, recupero, pasti ecc.) e tentare di incastrare tutto ti pesa mentalmente.

Invece di affannarti per rincorrere le cose, dovresti semplicemente rallentare, prenderti una pausa e ripassare i fondamentali. Quelli indispensabili per prevenire gli infortuni: dall’alimentazione all’idratazione, dalla tecnica all’attrezzatura, dallo stretching al recupero. E poi ricominciare con gradualità e costanza, affidandoti ad un esperto per raggiungere i tuoi obiettivi.

Tutto chiaro? Lo scrivo a te per farlo entrare in testa anche e soprattutto a me… perché ogni tanto bisogna fissare i pensieri su un foglio per riflettere, prenderne coscienza, imparare la lezione e procedere con il piede giusto. Niente più errori d’ora in poi, almeno di quelli prevedibili, che con un po’ di attenzione si possono evitare.

Infografica decalogo sportivo sempreattivi.it

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