Sono davvero tante le persone che soffrono di intolleranze alimentari: i sondaggi ci dicono che in Italia i celiaci si aggirano intorno a 164.000, mentre i nostri connazionali che hanno problemi con latticini e derivati superano la metà della popolazione.

Io stessa - lo ammetto - consumo con parsimonia queste due classi di alimenti: un po’ perché per quanto riguarda i cereali preferisco variare il più possibile (la mia scelta ricade spesso sulla quinoa, l’amaranto, il miglio ecc.), un po’ perché dei latticini non sono una grandissima fan. Quelli stagionati, dal sapore intenso non mi piacciono, mentre quelli freschi “una volta ogni tanto” - perché bisogna mangiare un po’ di tutto - senza troppo entusiasmo. Ma se per ogni regola c’è un’eccezione, il parmigiano reggiano, che adoro gustare a metà mattina accompagnato da un piccolo frutto, e lo yogurt greco che con il miele e le noci è una vera delizia, sono le mie.

Lo ammetto, sono una donna fortunata: da quando uno Chef è entrato a far parte della mia vita (a qualcuno staranno fischiando le orecchie), le mie giornate - e soprattutto i miei pasti - sono decisamente più ricchi di colore, stimoli e novità. Il tempo per cucinare insieme non è moltissimo perché ognuno è preso dai propri impegni, ma quando riusciamo a ritagliarci qualche ora per spadellare fianco a fianco, nascono piatti decisamente yummy, gourmet ed healthy. Un tripudio di salute insomma, da gustare prima con gli occhi e poi con il palato.

Non tutti i pomodori sono uguali: le varietà sono infinite, come infinite sono le sfumature di gusto di questi frutti che appartengono alla famiglia delle Solanacee (insieme con la patata, il peperone e la melanzana). Ad essere il medesimo però è il contenuto di sostanze nutritive benefiche che rende il pomodoro un vero e proprio elisir di salute: ricco di vitamina C e folati, calcio, fosforo e selenio, il pomodoro è soprattutto fonte di licopene, il pigmento che gli dona il tipico colore rosso, dalle note proprietà antiossidanti e anticancerogene.

Non sono una grande golosa, chi mi conosce lo sa, ma ho una passione infinita per il cioccolato: soprattutto se fondente (anche fondentissimo), magari con all’interno le fave di cacao, che gli regalano una consistenza di quelle che fanno perdere il controllo.

Per me Carnevale è sinonimo di chiacchiere. Mia nonna ne preparava sempre in abbondanza perché sapeva bene quanto tutti ne fossimo ghiotti. Sì, perché anch’io da bambina (tenetevi forte) non stavo certo a sindacare sul carico glicemico di una bella fetta di torta o di un goloso dolcetto, soprattutto se a prepararlo erano le mani della mia cara vecchina…

Il vitello tonnato è da sempre un must in casa mia: mia mamma lo preparava spesso, e ancora oggi quando lo porta in tavola difficilmente ne avanza qualche fetta. O meglio: la carne, quella sì, ma la crema svanisce in un batter d’occhio a suon di scarpetta che, per chi non lo sapesse, sta ad indicare quella pratica (poco chic ma molto yummy) che consiste nel ripulire il piatto da un sugo o da una salsa con un pezzetto di pane (ma anche più di uno eheh).

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