Sono passate solo tre settimane da quando sono rientrata dal mio viaggio nella Grande Mela, ma se potessi sarei già pronta a rifare la valigia per tornare là: c’è qualcosa di magico in quella città, qualcosa che mi attrae profondamente. D’altra parte non sono la sola a pensarlo: “c’è qualcosa nell’aria di New York che rende il sonno inutile” scriveva Simone de Beauvoir. Ecco, è esattamente così!
Dovrei scrivere migliaia di righe per riuscire a raccontarti tutto quello che ho fatto durante la mia settimana di permanenza nella City insieme con la mia perfetta compagna di viaggio Francesca. Per dirne qualcuna: il ponte di Brooklyn a piedi (con vista mozzafiato della Skyline), la mia prima volta a Williamsburg, una corsa a Central Park, sessioni di shopping intensive a Downtown, un giretto al porto e tanto altro. Se mi segui su Instagram sai già tutto, se invece non hai ancora iniziato a farlo dai un’occhiata alla gallery qui sotto: a volte le immagini valgono più di mille parole.
Quello che invece voglio descriverti per filo e per segno è un incontro davvero speciale avvenuto a cavallo di… una Cadillac e un Reformer: quello con Barbara Morini (con lei avevo già avuto il piacere di allenarmi a Milano da MoveOn, leggi qui), ex ballerina e atleta professionista, insegnante di Pilates, Cardiolates e Bellicon. Trasferitasi di recente a New York insieme con la sua splendida famiglia (il marito Roger Mazzeo, attore e modello, e due bellissime bimbe), Barbara impartisce ora lezioni one to one in uno dei centri più esclusivi della città: il Pilates on Fifth. Uno studio di quasi 6.000 metri quadrati, aperto nel 2000, situato nell’attico luminoso e accogliente di un edificio storico e attrezzato con le migliori macchine per il Pilates, trampolini, tessuti per l’allenamento in sospensione ecc.
Le proprietarie, Kimberly e Katherine Corp, sono una vera e propria istituzione nel mondo del fitness. Insegnanti certificate con il metodo STOOT Pilates, le due sorelle gemelle lanciarono nel 2006 il proprio programma di formazione, il The Pilates Academy International, un metodo in grado non solo di preparare e abilitare i trainer all’insegnamento della disciplina, ma utile per renderli fin da subito sicuri di sè. A seguire crearono anche una serie di video allenamenti on-line, raccolti sul sito dello studio sotto il nome di Ultimate Pilates Workouts, per permettere a tutti di allenarsi ovunque, partendo dalle basi per arrivare ai movimenti più difficili, adatti a utenti di livello avanzato. E poi ancora, è di loro invenzione il programma Cardiolates, diffuso in tutto il mondo, che unisce i benefici del Pilates a quelli dell’allenamento sul tappeto elastico, perfetto per chi soffre di cattiva circolazione. Due vulcani insomma, due guru del Pilates, che mi hanno accolta con calore ed entusiasmo.
Barbara, dopo un breve riscaldamento alla Cadillac, mi ha portato sul Reformer dove ho allenato tutto il corpo, eseguendo movimenti lenti e controllati, andando a sollecitare anche la muscolatura profonda. Mi ha dato un sacco di consigli per ovviare ai miei problemi al piede sinistro che spesso si infiamma, e mi ha fatto notare come il polpaccio corrispondente sia meno sviluppato del destro (e dire che io non me ne ero mai accorta!). In più mi ha suggerito di rafforzare il core per cercare di ovviare all’affaticamento dei muscoli del tratto lombare, che spesso avverto quando eseguo gli squat con il bilanciare, nonostante cerchi di controllare al massimo la schiena (la mia lordosi non aiuta, ahimè). Insomma, una lezione davvero utile che ho apprezzato dall’inizio alla fine, e che si è conclusa con la mia domanda “quanto torni a Milano Barbara?” e poi con un: “ora ho un motivo in più per venire a New York!”.
Se anche tu, come me, non puoi stare senza allenarti e stai programmando un viaggetto nella City prendi nota: l'indirizzo è 501 5th Avenue (22º piano), in prossimità dell'incrocio tra la 5th Avenue e la 42nd Street, di fronte alla NY Public Library (maggiori info qui).
E dopo il workout, passiamo al food: ovviamente in chiave fit, anche nella Grande Mela. Sì, perché che tu ci creda o no, io AMO mangiare sano. Non è una costrizione, un obbligo, ma è il mio stile di vita. Ovunque vada, condizioni permettendo.
Il primo posticino da non perdere me lo ha segnalato la mia amica Desirè Triolo, una innamorata del fitness e del benessere anche a tavola: si chiama By Chloe ed è presente in ben 4 quartieri della città. Il menù è vegano, i piatti sono colorati e gustosi, gli ingredienti freschi e naturali.
Francesca ed io ci siamo state diverse volte a colazione (che più che altro era un brunch dato che il pasto successivo lo consumavamo di solito a ora di merenda, dopo aver percorso millemila chilometri a piedi).
Fantastico lo smashed avocado toast con la barbabietola, il porrdige di quinoa con i mirtilli, la banana e il burro di nocciole, l’insalata greca con i ceci, il feta di tofu alle erbe, i pomodorini, i cetrioli e le olive nere, il chia pudding con latte di mandorle e lamponi, il burger di seitan e le patate dolci, le smoothie bowls di con bacche di goji, semi di ogni tipo, verdure e frutta fresca.
Da segnalare anche i bistrot ChaLait, perfetti per gustare un ottimo cappuccino matcha e uno smashed avocado toast con uovo sodo, oppure i Matcha Bar (noi siamo state in quello di Brooklyn).
Il sushi migliore della città ad un prezzo abbordabile si può gustare al ristorante Sen-Nin: ci sono stata per la prima volta tanti anni fa, sempre con Francesca e con mio fratello, così per caso, seguendo le indicazioni di una App. Il locale non è certo di lusso, ma il bancone a vista con i sushimen che preparano uramaki, temaki, sashimi ecc. senza sosta è assolutamente top. Il rainbow roll merita un 10 e lode ed è talmente ricco di pesce che sazia già di per sé. Accompagnato da litri di green tea di ottima qualità è ormai un appuntamento fisso ogni volta che torno a NY.
La new entry di questo viaggio è rappresentata dal ristorante coreano vegetariano Hangawi: mai e poi mai avrei pensato di innamorarmi così di una cucina tanto lontana dalla nostra, e invece… Tra i piatti più quotati i mini pancake al cavolo nero, alla zucca e ai porri (davvero sfiziosi), i dumpling di tofu, il porridge alla zucca e al sesamo nero e le stone bowls: grosse ciotole di pietra con all’interno riso nero, quinoa, o noodles accompagnati da verdure e tofu. Io ho assaggiato anche il tofu grigliato con sesamo e salsa di alghe e il tofu pizza con pomodoro, germogli, funghi e crema di mandorle: strepitoso!
Per un pranzo veloce o per il brunch della domenica perfetti i ristoranti della catena Le Pain Quotidien, dove la scelta è vasta: ottime insalate, coppe di yogurt greco con muesli, frittate, piatti unici con quinoa, verdure, avocado e hummus, spremute e smoothies. Io ho scelto un'insalata di quinoa con salmone affumicato e verdure.
Altra meta da non perdere per chi, come me, ama il tè è Ippodo Tea: si tratta di un piccolo locale giapponese dove poter gustare tè di alta qualità. Non ci si può sedere, ma si può assistere alla preparazione del matcha e acquistare prodotti pregiati.
Last but not least, l’unico ristorante American style nel quale siamo state, segnaltomi da Chiara, una vera fan di NY e un’ottima forchetta: si tratta dell’Hillstone, atmosfera piacevole, luci basse, un bancone ovale intorno al quale si chiacchiera, si stuzzica qualcosa e si fanno nuovi incontri, e poi la sala vera e propria, poltrone in pelle, arredamento di stile e personale gentilissimo. Qui si possono assaggiare i classici hamburger americani, ma ci sono anche diversi piatti di pesce, invitanti tartare, ricche insalate e sushi. Un ristorante che mette tutti d’accordo, insomma.
Ma ora basta parole: assaggia virtualmente e dimmi che ne pensi! Appuntamento al prossimo viaggio fitfood style… #chisiamamisegua anche a NY ;)