Fin da piccola i miei genitori mi hanno sempre portato in montagna. Ma solo d’estate. Prati verdissimi, sole caldo, aria frizzante, scarponcini da trekking, lunghe escursioni. Un cerbiatto, una marmotta ogni tanto e le mucche. Tante mucche con le loro campane, i cavalli e le caprette. Insomma, la Natura, quella che ti sorprende, ti rilassa e che ti viene da pensare “non mi serve altro”.
Durante l’inverno invece no: papà ha lavorato per tanti anni in Egitto e, quando ho iniziato a lavorare con lui l’ho seguito per un anno tutti i mesi là, per una settimana al mese. E, anche nei mesi freddi, i nostri giorni di relax erano sempre là.
Risultato? Mi ritrovo con un brevetto per le immersioni, ma – prima della scorsa settimana – non avevo mai messo piede su una pista da sci. Che poi gli sci non li ho indossati alla fine, perché la neve a Merano era fresca e tantissima (1 metro e mezzo sceso in una notte!), ma almeno ho usato le ciaspole e Oh my God, ne voglio ancora!
Ok, come sempre quando batto sulla tastiera mi lascio trascinare dalle emozioni, le parole si compongono veloci e mi perdo nel solito disordine (quello stesso disordine che regna nel mio armadio, ma prima o poi sistemo tutto, capito Chef?).
Facciamo un passo indietro: se hai seguito le mie Stories su Instagram lo scorso weekend, sai che già che cosa voglio raccontarti oggi. Se te le fossi perse: MERANO INVERNO SLOW. Ne hai mai sentito parlare?
Se no, recupera una sedia, mettiti comodo e prendi appunti. Hai presente la vita frenetica sulle piste, sci e solo sci, nient’altro che sci? Ecco, Merano offre senza dubbio piste meravigliose e impianti pazzeschi, ma SENZA STRESS: ti basta prendere la funivia in città - la più grande dell’Alto Adige - e in soli 7 minuti (dai vicoli del centro storico alle cime innevate è praticamente un attimo) ti ritrovi a Merano 2000.
40 km di piste, un vero e proprio parco giochi per sciatori e snowboarder. L’Outdoor Kids Camp per i principianti e i più piccoli, e poi i numerosi maestri e le guide a disposizione per trekking, escursioni, ciaspolate, sci alpinismo ecc.
Ma non finisce qui. Merano è anche molto altro.
È la Tappeneir ad esempio, un sentiero di 4 km che costeggia il Küchelberg (il monte di Merano) e che conduce - tra cedri, magnolie, agavi e aloe - alla torre delle Polveri, dalla quale si gode di una vista bellissima della città e dei monti. Una sorta di percorso della salute, ideato dal medico, botanico ed antropologo dott. Franz Tappeiner da Lasa in Val Venosta, a cui la passeggiata deve il suo nome. Alla portata di tutti, con un’unica accortezza: se ha nevicato, è meglio indossare gli scarponcini.
È il centro storico con i negozi di prodotti locali (primo fra tutti il Pur Südtirol, il mercato del gusto alpino, dove trovi circa 2.000 prodotti che arrivano direttamente dal contadino e puoi gustare delizie biologiche e stagionali), i ristoranti che offrono piatti della tradizione e le boutique dove fare – perché no – un po’ di shopping, che in vacanza non guasta. Io ho vistato anche Molino Merano a Lana, poco distante, paradiso dei chicchi, delle farine e dei cereali, con anche un’ampia proposta di prodotti glutenfree.
È il bellissimo centro termale, le Terme di Merano, inaugurate nel 2005 e ristrutturate di recente, con le 25 piscine interne ed esterne, le saune, il parco termale aperto nei mesi estivi che si estende su una superficie di oltre 5 ettari, la zona Spa, la Medical Spa, il Fitness Center - che se fuori non smette di nevicare e non puoi andare a sciare o ciaspolare, puoi comunque allenarti e produrre endorfine a gogo - e il bistro, perfetto per un pasto veloce e sfizioso.
Io ho optato per un trattamento corpo alle mele dell’Alto Adige (sì, perché qui si utilizzano le materie prime del territorio anche per coccolare la pelle). E la mela, non so se lo sai, ha un ottimo potere anti-aging (una parola magica, che accende l’interesse, soprattutto di chi – come me – ha appena varcato la soglia degli “anta”)! Ricca di vitamine B e C, contiene molti principi preziosi: calcio per le ossa, potassio per il rassodamento dei tessuti e zinco per la produzione delle cellule.
MERANO INVERNO SLOW: alza il piede dall’acceleratore, rallenta e goditi ogni attimo. Con gli amici, con il fidanzato/a, con la famiglia. Che se vuoi fare il romantico (San Valentino si avvicina!) puoi addirittura prenotare la cabina VIP della Cabinovia Falzeben, con tanto di sedute in pelle, champagne, frutta fresca e stuzzichini gourmet per un apres ski di quelli che non si dimenticano facilmente.
La mia amica Silvia Fascians ed io ce la siamo spassata: 3 giorni all’insegna dello sport, del buon cibo, del relax e della neve. Tanta neve, che a Merano così – ci hanno raccontato - non cadeva da anni. Ma che non ci ha fermate perché, accompagnate da guide esperte, dopo aver raggiunto con la funivia Merano 2000, abbiamo indossato le ciaspole, afferrato le bacchette e via!
Un paesaggio incantato, tutto bianco, pochissime persone. Il silenzio, qualche fiocco di neve che ancora cadeva. Come nelle favole. La mia prima volta non poteva essere più bella.
Come mangio quando sono in vacanza? Mangio bene, che vuol dire “local” e di stagione. E anche semplice e con gusto. E quando vieni in Alto Adige, diciamocelo, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Se poi hai la fortuna di alloggiare in una struttura come quella che ha ospitato Silvia, Luna, me e le nostre compagne di avventura Valentina e Manuela, il Flora Hotel & Suites, il problema più grosso che devi affrontare è scegliere. Sì, perché il buffet delle colazioni offre tutto ciò che tu possa desiderare. Frutta fresca, yogurt (di Merano!), formaggi e affettati locali, le uova del contadino, il pane nero ai semi, il miele, le marmellate, la frutta secca, gli infusi di montagna e le torte. C’erano persino i pancakes... e ho detto tutto. I colori naturali, legno chiaro e verde pastello ovunque, rendono la struttura ideale per chi vuole sentirsi in totale armonia con la natura.
Dopo una colazione così, come si fa a non aver voglia di muoversi all day long? E con le ciaspole ai piedi – non lo posso gridare, ma potrei scriverlo tutto maiuscolo per trasmettervi l’entusiasmo! – il divertimento è assicurato! Si fa fatica, senti le gambe lavorare e poi anche le braccia, perché ti aiutano a salire più veloce. Ma la cosa bella è che scegli tu quando e quanto: se vuoi prendertela con calma, fermarti per una foto o per giocare a palle di neve, o più semplicemente restare fermo lì, per qualche minuto, ad ammirare la bellezza di ciò che ti circonda, puoi! A dirigere l’orchestra sei tu, insomma.
Per me è stata anche l’occasione per testare l’abbigliamento recuperato in fretta e furia il giorno prima della partenza. Non avendo esperienza di sport sulla neve, mi sono affidata agli esperti di Decathlon che mi hanno consigliata davvero benissimo e infatti – nonostante io sia una freddolosa di serie A – non ho patito le basse temperature nemmeno un po’. Gli scarponcini favolosi che “quasi quasi non me li levo più” (vero Valentina?), i pantaloni con vestibilità stretch, caldi e idrorepellenti, l’intimo termico, il pile in materiale tecnico, la giacca super comfy e il cappellino con l’interno di pile (essenziale). Tutto perfetto. Solo i guanti erano un pochino leggeri, perché non ho voluto quelli da sci, e invece avevano ragione loro. Me lo segno per la prossima volta.
“In montagna vale la regola dei tre strati” mi hanno spiegato in negozio. Il principio è semplice: sovrapporre tre strati di tessuto, ciascuno con una funzione particolare. L’intimo e il sottogiaccia devono produrre e mantenere calore. La giacca protegge dalle intemperie. E tutto deve essere traspirante.
E comunque “a cipolla” perché poi, quando c’è la salita e non tira il vento, uno strato magari te lo levi e lo infili nello zainetto dove hai messo anche il thermos e gli occhiali da sole. Sì, perché tutto quel bianco quasi ti acceca, soprattutto se non sei abituata.
La soddisfazione, quando raggiungi la meta – che sia estate o inverno – è sempre la stessa: immensa. Ti fa sentire “proud of you” per le successive 24 ore almeno. Ed è accompagnata dalla consapevolezza che: “adesso si mangia”.
Per me il piatto top di questi luoghi, da gustare rigorosamente in rifugio, è quello dello scalatore: uova, speck e patate (nel periodo esitvo, sul mio profilo IG è una costante!). Una vera bomba. E quello che preparano al rifugio Weidmannalm, parola di Fit Food, merita applausi a gogo. Che poi, a dirla tutta, questa combo pare anche bilanciata. Proteine, carboidrati e grassi, no? ;)
Degni di nota anche i vini che si gustano da queste parti. Non sono un’esperta, bevo poco, pochissimo. Ma avendo per compagno uno Chef di professione, quando bevo, bevo bene. Anche solo un assaggio, per accompagnare un piatto importante, come e’ successo al ristorante Festival di Merano. Che quando poi il vino te lo racconta Helmuth Koecher, ideatore e organizzatore del Merano Wine Festival, questa bevanda diventa pura poesia, storia e cultura.
Insomma, per concludere: MERANO I LOVE YOU. E spero davvero di tornare presto a trovarti, con la neve, ma anche senza. Sempre con Silvia e Luna però!