Sono una di quelle che non sanno dire di no. La mia lista giornaliera dei to do è talmente fitta che a volte devo appiccicare un post-it sulla pagina dell’agenda, per farci stare tutto. Il problema è che amo il mio lavoro (o meglio, i miei, al plurale) e non saprei vivere in modo differente. Sempre a tutta, fino a notte fonda, per poi ripartire la mattina successiva con un occhio aperto e l’altro no.
A volte, quando rispondo al telefono, ho addirittura delle crisi di identità: “Buongiorno, scuola di cucina...” oppure “Pronto, sono Valeria del blog FitFood” o ancora “RE Engineering & Management S.r.l., con chi parlo?”. Ecco. Questa è la situazione, tipo che dal corso di sushi al bilancio, alla seduta di Pilates è un attimo.
Cerco di incastrare workout, eventi, riunioni e meal prep come fossero pezzi di un puzzle (lo fai anche tu, vero? Mi sembra di vederti mentre con una smorfia annuisci dall’altra parte dello schermo), ma a volte è davvero complicato.
Thanks God c’è l’allenamento: la mia fonte primaria di energia (insieme con il fitfood ovviamente). Quella piacevole fatica che mi riallinea, mi aiuta a ritrovare lucidità mentale, equilibrio e grinta. Qualche pratica yoga, un corso di functional training, una seduta in sala pesi o un po’ di cardio. Tutto serve per ricaricare le pile e ritrovare la serenità: questo il mio ossigeno. Per il corpo e per la mente.
Da qualche tempo però non sto programmando più nulla: sarà perché ho qualche problema ad una gamba, sarà perché sto dormendo poco e lavorando tanto, ma non ho né una scheda né un planning settimanale. Mi alleno alla giornata, che se da una parte mi piace perché mi permette una maggior flessibilità, dall’altra non mi aiuta a raggiungere i miei obbiettivi.
Così, qualche settimana fa, sono andata a trovare una ex atleta professionista, oggi top trainer a capo di una bellissima realtà, per farmi dare qualche consiglio. E sai che cosa è successo? Che ha deciso di darmi una mano, tanto che per i prossimi mesi mi allenerò ogni tanto con lei per imparare bene come si fa. Sara Ventura, ex tennista professionista con una fantastica carriera alle spalle (250 WTA come classifica internazionale e 15 titoli italiani), ideatrice nonché proprietaria dello spazio CrossFit Navigli (non solo una palestra, ma anche una splendida location per eventi e shooting), sarà la mia nuova coach.
Perché Sara? Perché lei ti cuce addosso l’allenamento, come fosse un vestito su misura. Ha l’aria severa e un six-pack da paura, che se non la conosci ti mette un po’ di soggezione. Ma poi ti accorgi che dietro a quell’aspetto da iron girl, c’è una donna sensibile, capace di ascoltare senza giudicare, pronta a mettere a frutto tutta la sua esperienza e le sue conoscenze per farti arrivare là, proprio dove vuoi tu. E io non potrei essere più felice di così.
“Uomini e donne non possono essere allenati nello stesso modo – mi spiega durante la nostra chiacchierata - Le donne hanno necessità di recuperare bene, sono più soggette agli sbalzi ormonali e vittime del cortisolo”. Lui, l’ormone dello stess, quello che ostacola la crescita muscolare e la perdita di massa grassa. In questo periodo della mia vita credo di averlo alle stelle, sigh...
“Devi imparare a dosare l’allenamento: meglio fare meno e bene, che continuare a fare, senza avere un disegno preciso” mi spiega Sara, quando le racconto che direzione ha preso la mia vita. E continua: “Se vuoi ottenere un fisico più atletico, asciutto e definito non devi avere paura dei pesi. Devi sempre riscaldarti bene prima di ogni sessione di training. Cercheremo di recuperare la mobilità e lavorare prima di tutto sulla tecnica. Migliorando la postura, potrai caricare in sicurezza”.
Sorrido. E capisco di aver davvero fatto la scelta giusta. Io non ho paura di diventare grossa, intendiamoci, ho piuttosto paura di farmi male. Ma Sara è una certezza. Ha lavorato tanto prima su di sé e poi sugli altri. Mi sono allenata con lei una volta tempo fa in occasione di un evento: ricordo che aveva dedicato oltre 15 minuti al warm up e poi, vigile ed attenta, aveva corretto tutti durante l’esecuzione degli esercizi. Per questo mi era piaciuta fin da subito.
Passiamo poi al tema alimentazione: le spiego come mangio e quali sono le mie difficoltà. Da quando organizzo corsi di cucina la sera, la cena è il tasto dolente. Spesso mangio qualcosa a conclusione del corso (che vuol dire dopo le 23.30) e non so bene come comportarmi. Non vado a letto subito poi, mi attendono almeno un paio d’ore in piedi a sistemare tutto. Ma è comunque tardi. La merenda in questi casi raddoppia e l’ultimo pasto della giornata diventa super leggero. A volte però ho voglia solo di frutta fresca e secca e di uno yogurt, ma so che non va bene.
“Devi cercare di rispettare degli orari, anche il timing dei pasti è importante. Cibo sano e allenamento, dosati in modo corretto, portano al benessere. Varia a tavola, anche per evitare di sviluppare intolleranze. Cerca di prediligere frutta e verdura, avena, riso, zucca e patate dolci come fonti di carboidrati, fai 3 pasti e 2 spuntini e ricerca un’alimentazione il più possibile naturale. Bevi almeno un paio di litri d’acqua al giorno, ti aiuterà a tenere sotto controllo ritenzione e gonfiore. E poi cerca di dormire di più. E quando hai i corsi anticipa la cena prima e concediti solo un piccolo spuntino dopo”. Tutto chiaro. Sono pronta. Felice. Con la voglia di spaccare il mondo. Anche a 39 anni suonati.
Se vuoi contattare Sara, la trovi da CrossFit Navigli, la sua palestra. Puoi scegliere, come me, l’allenamento one to one, oppure frequentare le classi di CrossFit, functional training, yoga e molto altro. Tutti i dettagli QUI.
Io cercherò di documentare il mio percorso con lei sui Social. Segui le mie Stories (e le sue!) su Instagram e i miei post. Sarà impegnativo e stimolante e impareremo un sacco di cose da lei. Promesso!