Quando un’esperienza ti piace, quando ti regala energia positiva, quando ti permettere di condividere il tuo tempo con persone di valore, facendo ciò che ami, vorresti ripeterla ancora, e ancora, e ancora… Vorresti che diventasse un’abitudine, un sorta di appuntamento fisso con la libertà, utile per scacciare via lo stress, svuotare la testa e ricaricare le pile. Tutto questo per dirti che mi sono nuovamente cimentata in una running session in compagnia dei Running Motivator, quelli che ti insegnano che “se vuoi puoi”.
D’altra parte, non lo nego, con Carlotta Montanera è stato amore a prima vista: lei è una ragazza semplice, grintosa, intelligente, innamorata della corsa, e con la voglia di trasmettere la sua grande passione agli altri, per aiutarli a ritrovarsi, ed a volersi bene per davvero (se ti sei perso il racconto dei nostri primi 5k insieme, clicca QUI).
Questa volta a correre insieme lungo il Naviglio Grande di Milano siamo però in quattro: con Carlotta c’è infatti anche l’ideatore del programma Running Motivator, Giuseppe Tamburino, ed io (infiltrata!) accompagno la mia #partnerincrime Daniela Schicchi. Della serie: la felicità è tale solo se condivisa (thank you Dani!).
Dopo essermi allenata circa un mese e mezzo fa con Carlotta, come per magia le mie uscite di corsa si sono moltiplicate: sarà perché il mio problema al piede sinistro sta lentamente rientrando, sarà perché lei – con il suo modo di fare - è riuscita a farmi entrare nella zucca che distanza e velocità non contano, ma che devo invece godermi ogni passo, senza ansie da prestazione, sarà che la mia amica Daniela mi coinvolge ogni tanto nei suoi allenamenti - nonostante io rallenti il suo passo (santa subito!) - ma davvero comincio ad aver voglia di dedicare più tempo a questo sport.
L’approccio con cui Carlotta e Giuseppe si avvicinano a chi si rivolge loro per iniziare a camminare/ correre è, a mio avviso, la chiave vincente del programma. “Io non sono nessuno – dice Giuseppe con estrema umiltà, quando invece potrebbe sfoderare un curriculum da grande maratoneta – non sono un allenatore, né un preparatore atletico, non sono un fisioterapista, né un nutrizionista. Sono semplicemente una persona che ha fatto della corsa la sua grande passione e che ha deciso di mettere a disposizione degli altri parte del suo tempo, nel tentativo di educare alla cultura del movimento: insomma, io sono quello che ti spinge giù dal divano per farti iniziare a camminare e/o correre”.
Questa volta i km diventano 8, percorsi con il mio ritmo, cercando di aprire le spalle e correggere il movimento delle braccia, che deve essere il più naturale possibile. Al termine dell’allenamento, una doccia calda negli spogliatoi della Canottieri San Cristoforo - che gentilmente ci ospita - spazza via la fatica, ed un pranzo bilanciato aiuta a ripristinare le scorte di energia. Poi un saluto, un abbraccio e la promossa di rivedersi presto.
Decisamente presto, perché sabato 7 maggio, insieme con Daniela (ormai siamo una coppia di fatto), scelgo di partecipare all’Open Day Running Motivator che Carlotta e Giuseppe organizzano presso la sede di Correre, a Milano. Una giornata di racconti, formazione e confronto, moderata da Daniele Menarini, direttore della rivista, con la partecipazione di tre ospiti speciali: la psicologa e personal coach Valeria Varello, la top runner Eliana Patelli e l’ultramaratoneta Giorgio Calcaterra, che presenta il suo libro fresco di stampa Correre è la mia vita.
Durante la giornata scopro con gioia che il Running Motivator non deve essere per forza una persona che ha corso una maratona: sì perché il suo compito è quello di accompagnare chi si rivolge a lui per il primo miglio, fargli capire che ce la può fare, ed aiutarlo a vincere l’imbarazzo e le paure che non gli permettono di indossare le scarpe da running per camminare/ correre libero.
Il Running Motivator deve rispettare un codice etico, amare la corsa, avere la voglia di mettersi in gioco, ascoltare e regalare parte del proprio tempo a chi si rivolge a lui. Più che una professione, una bella missione dunque, nella quale per certi aspetti un po’ mi ritrovo, perché ogni volta che qualcuno si rivolge a me per avere consigli in fatto di #fitfood, cerco di accompagnare il mio interlocutore verso uno stile di vita più sano, senza sostituirmi al dietologo, ma indirizzandolo verso scelte e comportamenti più consapevoli.
Quasi quasi ci facciamo un pensierino, vero Daniela? Nel frattempo però io continuerò ad allenarmi, indossando il mio sorriso ed ovviamente le scarpe e l’abbigliamento tecnico adeguati (nelle foto ai miei piedi le Mizuno Wave Ultima 7, perfette per chi come me, ha bisogno di calzature dotate di un buon supporto plantare), e tenendo bene a mente i consigli di Carlotta e Giuseppe.
Ed a te che mi leggi, se ancora non lo hai fatto, mi permetto di dire: scendi dal divano e contatta i miei amici (per maggiori info clicca QUI). Ti insegneranno cosa sono la libertà, la serenità e l’autostima prendendoti per mano, e conducendoti sul sentiero del benessere, che una volta intrapreso – parola di healthy blogger – non abbandonerai mai più. Don’t worry be wellness!