Oggi mi sono svegliata presto per andare al parco di Monza ad allenarmi con un’amica. Ce l’ho a qualche chilometro da casa, ma devo comunque prendere la macchina per arrivarci e così spesso opto per il tapis roulant in palestra - anche se, ne sono consapevole, è tutta un’altra cosa - che mi permette di ottimizzare i tempi e di passare dal cardio (poco) alla ghisa (tanta) in tempo zero.
In questi giorni però i ritmi sono un po’ meno frenetici perché Riccardo (il mio compagno Chef) ed io abbiamo chiuso la scuola di cucina – che riaprirà a settembre, stay tuned – e lui è partito per la volta di Castellania (il paese di Coppi!) per avviare un nuovo ristorante. Della serie: quando il gatto non c’è i topi ballano (o meglio si riposano, che per me vuol dire ritagliarmi un po’ più di tempo per allenamento, studio e riflessioni). Tra parentesi: io lo raggiungerò domani per l’inaugurazione e vi darò presto tutti i dettagli per venirci a trovare.
Tra le varie riflessioni nate ieri sera davanti a un film e con in mano una tazza di latte di soia schiumato (la mia coccola pre-nanna), ce n’è una che mi sta particolarmente a cuore, sicuramente banale, ma con un eco esagerato sulla mia everyday life. Quando sto bene si vede, sono molto più propositiva, produttiva ed efficiente, riesco a contagiare con la mia positività ed energia chi mi sta attorno e tutto funziona meglio. Anche i problemi mi appaiono “semplici” problemi e le difficoltà come ostacoli superabili (e non monti insormontabili!). Che cosa mi fa star bene? Dedicare tempo a me stessa senza stress, che vuol dire non rinunciare all’allenamento quotidiano, scegliere cosa, quando e con chi, ritagliarmi un momento da dicare alla lettura, alla scrittura, alla cucina e a due chiacchiere con un’amica.
Every fucking day (l’espressione è un po’ forte, ma credo renda bene l’idea) vorrei vivere prendendomi cura di... me. Sì, perché ogni volta che lo faccio a giovarne e’ tutto l’universo di persone, situazioni, progetti ecc. che mi ruota attorno.
Che dici? Sì puo’ fare secondo te? Io credo di sì, perchè alla fine se vuoi puoi. Non mi resta che provare a cambiare cio’ che mi disturba, invertire le priorità e vedere che succede. La mia recente avventura a L.A. ha lasciato il segno, come ogni viaggio del resto. Ogni volta che vado in America torno un po’ diversa... più consapevole e libera dagli schemi.
Una cosa però non cambierà mai, ne sono certa: la mia passione per le colazioni ed in particolare per i pancakes, tanto che non c’è buongiorno senza una generosa porzione di sofficità nel piatto (ormai sembrano nuvole). E a tal proposito, per le prossime settimane ho in serbo una bella sorpresa sul blog: a battere sulla tastiera insieme con me ci sarà una Super Star del fitfood (sono troppo felice ed emozionata!). Curioso eh? Aspetta e vedrai!
Oggi invece, sola soletta, provo comunque a deliziarti, svelandoti una ricetta bilanciata e leggera. Indossa il grembiule e datti da fare. Don’t worry be wellness!
PANCAKE LACTOSE FREE AL MATCHA E MIRTILLI
Ricetta da 3 blocchi per una persona
Ingredienti:
130 g albumi
40 g farina di ceci
5 g farina di soia
50 g yogurt bianco di soia al naturale
1 cucchiaino green tea matcha in polvere
un pizzico di bicarbonato
un cucchiaio di succo di limone
per la farcutira e guarnizione
1 cucchiaino crema di mandorle pelate bio
2 cucchiai yogurt bianco di soia al naturale
175 g mirtilli freschi
un ciuffetto di menta
Procedimento:
Unisci in una ciotola gli albumi, le farine, lo yogurt di soia, la polvere di matcha e amalgama bene con una frusta. Aggiungi il bicarbonato e versa sopra il succo di limone (si formeranno delle bollicine), attendi 5/10 secondi e poi mescola di nuovo. Versa il composto così ottenuto in un pentolino antiaderente precedentemente riscaldato e leggermente unto con qualche goccia di olio extravergine d’oliva, copri e fai cuocere a fuoco lento per 7/10 minuti. Girare il pancake e dopo un paio di minuti mettilo nel piatto. Lascialo raffreddare un istante, poi taglialo a metà e farcisci con lo yogurt di soia e i mirtilli. Chiudi il pancake e guarnisci con la crema di mandorle, qualche mirtillo e il ciuffetto di menta.