Giornata libera, giornata di sole. Voglia di evadere, di respirare. Mi fermo a mangiare una cosa veloce in quella locanda che tanto mi piace e nel frattempo chiedo una dritta per la mia gita. Fuoriporta. Il paesaggio è già cambiato, sono fuori Milano, intorno c'è il verde. I campi infiniti. “Prosegua lungo questa strada, arriverà ad una cascina”.
Buona idea. È un'azienda agricola. Pago il conto, ringrazio e riparto. Cascina Forestina. Seguo le indicazioni. Ad accogliermi c'è Amir, un bel cane di una certa età, che si avvicina scodinzolando. Curioso qua e là, la struttura mi piace. Semplice, ben curata. Un salone luminoso con un immenso camino, di quelli dove ti ci puoi sedere dentro. Una bella cucina ed un sala da pranzo accogliente, rustica ma elegante nella sua semplicità, con alle pareti foto ritratti di... galli. E galline. Un orto immenso, anatre, polli e anche bovini.
Ecco che arriva qualcuno. E' Niccolò, il proprietario, mi da il benvenuto e mi racconta di come, con grande passione, cerca ogni giorno di portare avanti l'azienda. Lui che ogni sabato porta chi viene a trovarlo nell'orto e insegna a conoscere e raccogliere i frutti della terra. Ci raggiunge il suo chef, che arriva da lontano (America del sud): "Per questa sera prepariamo la crema di cavolo nero e una frittata con le verdure, va bene capo?". E sorride. Così, tra una risata ed una coccola ad Amir, mi ritrovo nell'orto tra cavoli, cavolfiori bianchi e verdi, rape violette e insalate di ogni tipo. Polifenoli ovunque. Prezzemolo e poi menta. Non la vedo, ma il profumo è fortissimo. Niccolò me la indica e poi mi porge un sacchetto: il regalo più bello per me, che sono figlia della città e di solito (ahimè) acquisto tutto al supermercato.
"Come prepari la rapa violetta?" Gli domando. "La puoi tagliare fine fine, alla julienne, è perfetta per il pinzimonio. E, mi raccomando, non buttare le foglie, te le lascio, sono buone nella zuppa" e sorride. Ci prendiamo un caffè, lui "apre il libro" e si racconta: è una persona buona, che si dedica, si definisce un anarchico, non vuole fare del suo angolo di tranquillità un business. Mi spiega che da primavera fino all'estate segue un progetto con le scuole. Porta i bambini nell'orto, li accompagna alla scoperta del bosco, in punta di piedi però. Perché ha un grande rispetto per la natura. Il paesaggio. La sua terra.
Mi parla delle idee che gli frullano per la testa, ed io entusiasta salgo sulle nuvole insieme con lui. Ci scambiamo i contatti. Ci stringiamo la mano. Mi avvio verso la macchina. Faccio una carezza ad Amir. E torno a casa con il sorriso. La vita è bella. La vita è wellness. A proposito di cavolfiore: come lo preparo? Non voglio la solita minestra. e allora chiedo venia allo chef (sono il suo incubo ormai).
Cominardi docet: "Taglia il cavolo sottile e scottalo a vapore, in modo che rimanga al dente. Spadellalo velocemente in una pentola antiaderente con un filo di olio extravergine d'oliva, sale, pepe e noce moscata". Detto, fatto! Facile e buono: voto 10. E per bilanciare completo il piatto con del tofu tagliato a cubetti e aggiunto alla fine, qualche minuto prima di impiattare. Sì sì, proprio lui, il mio adorato tofu. E non storcere il naso, provare per credere... Bon appetit!
Contatti:Agriturismo Cascina Forestina Bosco di Riazzolo - Cisliano Tel. 02/90389263 E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Sito: www.laforestina.it